esperienze comunicative nel bagaglio da viaggio di un aspirante storyteller

domenica 31 gennaio 2010

Quella sporca dozzina di mete

di Pasquale Giordano
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Roma - La disparità tecnica tra le due squadre era evidente ma dare per scontato una vittoria del Tivoli non è mestiere da bookmaker.
Il campo dove si è giocata la partita è un vecchio "diamante" da baseball riadattato a campo da rugby. Complice la tanta pioggia caduta nei giorni scorsi, il terreno si presentava particolarmente fangoso. La palla prendeva spesso strane traiettorie o addirittura si fermava su qualche pozzanghera, senza preavviso. Eppure è stata una bellissima giornata di rugby. Le squadre hanno giocato senza commettere troppi falli tecnici - fatica immane pensando a quanto fosse difficile rimanere in piedi - e per tutta la durata dell'incontro hanno rispettato e onorato l'impegno e gli avversari.
Anche dopo il quindicesimo minuto del primo tempo quando la partita era già archiviabile sotto la voce pratica evasa.



La cronaca
Copertina
Le squadre scendono in campo alle 13:45 agli ordini del signor Maruffa. I cambi tra le maglie del Tivoli, rispetto alla partita precedente, sono molti in virtù dell'indisponibilità di qualche giocatore. Da menzionare la prova di Simonluca Marraffa, oggi schierato nel ruolo di tallonatore e autore di due mete, che ha dimostrato di essere cresciuto molto nell'ultimo periodo meritandosi i complimenti di tutti.
Già al secondo minuto bisogna mettere mano al taccuino per la prima meta di Fabio Angeli bravo a trovare un varco tra le file della volenterosa difesa avversaria. Seguiranno mete fotocopia: due dello stesso Angeli; due del già citato Simonluca Marraffa; una di Andrea Del Giudice; quattro di Giulio Nobili; una di Carlo Donadio; una di Leonardo Basso. In totale saranno dodici, per l'appunto: una sporca dozzina di mete che sommate alle 7 trasformazioni di Nicolae Nicusor Sirbu producono il punteggio finale di 74-0.
Significativa la prima meta in carriera per la seconda linea Donadio che ha sfruttato la ripresa veloce del gioco da parte del mediano di mischia Stefano Di Santo per schiacciare in tuffo la palla in area di meta.

Il commento
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Incantevole scenografia per questa splendida giornata di rugby e di sport. Il campo è situato all'interno del Parco degli Acquedotti, chiamato così per la presenza di sette acquedotti romani e papali che rifornivano l'antica Roma. Tutto intorno al campo i resti di un glorioso passato: arcate sovrapposte degli acquedotti Claudio e Anio Novus; arcate dell’acquedotto Felice, parte dell’acquedotto Marcio. Anche un tabellone per segnare il punteggio alla fine di ogni inning e le tipiche panchine del baseball (Dug out) interrate di circa un metro sotto il livello del terreno.
La partita è stata giocata in un solo senso, con i romani che hanno cercato più volte di opporsi alle avanzate tiburtine ma spesso si trattava di azioni difensive solitarie che indebolivano la già disorganizzata linea difensiva con buchi che i tiburtini hanno continuamente esplorato.
Anche se il punteggio è stato largo non è stata una partita priva di agonismo. Al contrario, per colpa del fango e per merito delle due squadre si è assistito ad una partita giocata su buoni ritmi, molto corretta, con i trenta in campo che non sono mai andati sopra le righe.
Nonostante i romani non siano stati pericolosi, bisogna ricordare gli oltre dieci minuti in cui sono state ripetute una decina di mischie che finivano in touche o touche che finivano in mischia a ridosso della linea del centrocampo tiburtino. Ad ogni nuova azione, pur essendo sotto di quasi 60 punti, i romani cercavano di darsi la carica necessaria l'un l'altro come se da quella mischia potesse dipendere la partita. Lodevoli.
La chiave di volta della vittoria tiburtina sta nel lavoro superlativo della mischia che ha ripulito diversi palloni permettendo ai trequarti di giocare tranquillamente e di eseguire al meglio gli schemi offensivi provati in allenamento. Il pacchetto ha trovato l'equilibrio cercato dall'inizio di questa stagione. Lo spostamento di qualche pedina in ruoli diversi, che fino a ieri poteva avere il sapore di una scommessa, ieri ha cominciato a dare i suoi frutti. Le terze linee hanno fermato sul nascere ogni azione, i cinque davanti invece hanno vinto ogni ingaggio. Ottima prova corale della squadra che ha dimostrato soprattutto a sé stessa di poter giocare su ritmi altissimi se riesce a mantenere alta la concentrazione.Peccato per il terreno che in qualche occasione ha limitato il gioco dell'una e dell'altra squadra.
Schierati a centrocampo per il rituale saluto di fine partita, i giocatori delle due squadre sembravano, da lontano, parte di quel numeroso e famoso esercito di guerrieri cinesi di terracotta, tale era il fango che ricopriva i loro corpi.

Le parole del terzo tempo
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Simone Fois (ATR): "È difficile dare un giudizio tecnico sulla partita, sia per le condizioni meteorologiche e del terreno, sia per l'impegno che non era dei più difficili. Prova di valore da parte del Tivoli che ha dimostrato di essere una squadra reattiva. Oggi ho giocato flanker che è il ruolo che piace a me, ho intercettato la terza centro avversaria nelle sue poche ripartenze. Mi sono divertito molto"

Riccardo Ciotti (Allenatore, RMR): " Sapevamo che sarebbe stato difficile giocare contro una squadra molto organizzata qual è il Tivoli. Noi abbiamo avuto qualche problema a preparare la gara per i numerosi giocatori indisponibili. Il Tivoli è una bella squadra che merita una posizione di vertice anche perché abituata a lottare per la vittoria del girone anche negli scorsi campionati. Peccato per il pessimo campo che ha sfavorito sia noi che loro.
A mio parere il campionato 09/10 è qualitativamente superiore rispetto a quello dello scorso anno. Questo ci permetterà di crescere e di migliorare vista l'inesperienza di molti dei miei ragazzi.
"

Fabiano Capobianchi (ATR): "Bellissima partita nonostante il campo fosse pesante e sfavorisse il nostro gioco veloce. Siamo comunque riusciti ad esprimerci al massimo grazie ai consigli del nostro allenatore, Claudio Angeli, e all'adattabilità del nostro gioco alle situazioni specifiche. Abbiamo giocato tutti molto bene. Ottima prova degli avanti che hanno facilitato il gioco dei trequarti. Sto assistendo ad una crescita della squadra sia fisicamente che mentalmente. Prova ne è il fatto che siamo rimasti concentrati anche quando la partita si era messa in discesa."

Carlo Donadio (ATR): "È la prima meta in carriera per me. Ho visto Stefano (Di Santo, ndr.) con la palla in mano e speravo che me la passasse. Ha giocato velocemente, è avanzato di qualche metro e ha passato l'ovale a me. Io mi sono tuffato e ho schiacciato in meta. Un'emozione troppo forte."

Simonluca Marraffa (ATR): "In settimana ci siamo allenati con molto impegno e i risultati si sono visti oggi. Tutti gli allenamenti svolti e gli schemi offensivi provati mi hanno permesso di segnare le due mete."

Fabio Angeli(ATR): "Partita semplice. Siamo entrati in campo approcciando al meglio questa partita. Abbiamo subito messo in difficoltà gli avversari che rispetto all'andata hanno opposto meno resistenza."

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per l'ultima foto che mi ha dedicato! Partita stupenda apparte il fatto che ho corso invano a destra e sinistra senza ricevere una palla...cmq forza Tivoli e grande sig Giordano! Grazie per il suo lavoro

Unknown ha detto...

tommaso Marraffa Anche se sono un tifoso di parte devo dire 22 splendidi ragazzi che hanno lottato contro 23 avversari uno era il fango che non e riuscito a fermare tutti splendidi , un plauso al mister che ha accontentato tutti e un grazie a Pasquale che con l' anima era in mezzo al fango con voi grazie a tutti e grazie a pasquale di queste splendide cronache