esperienze comunicative nel bagaglio da viaggio di un aspirante storyteller

martedì 12 maggio 2009

Fumovale



Ha il sapore del sigaro la vittoria di ieri a Civita Castellana. Il sigaro è buono, per qualcuno è solo tabacco, altri poeticamente riescono a trovarci disparati sapori. Lo gustano come se avessero tra le mani un calice di vino vermiglio, inebriante, delicato, pastoso, o come se il palato si sposasse con dei sapori sconosciuti eppure in qualche modo familiari. Per qualcuno è stata solo una partita, altri se la sono goduta. Il sigaro fa male, è un piacere ma fa male. La vittoria di ieri è stata piacevole ma fa male. Continui a fumare il sigaro e ti perdi tra gli aromi e i profumi liberati durante l'atto di fumare, ripensi alla partita di ieri e ti perdi nel sostegno della mischia, nelle giocate dei tre quarti, ricordi le facce a fine partita e provi quasi rammarico che così non possa essere ogni domenica. E' stata una partita delicata, non lo si può negare. Una settimana prima la Tivoli Rugby disputa una partita bruttissima e la settimana dopo riesce a riprendersi. E' bello, meraviglioso, il sorriso di 30 tra ragazzi e accompagnatori che insieme agli avversari onorano il sacro rito del rugby consumando il miglior terzo tempo della stagione (complimenti al cuoco) e nella mente si rifanno vivi i ricordi di una stagione difficile, dura, a tratti beffarda. Ricordi di partite perse all'ultimo minuto, di mete segnate quando ormai nessuno ci sperava più, tranne il marcatore ça va sans dire. Magie di uno sport che non è solo sport, è il fumo di un sigaro, è il sorriso del capitano, sono le lacrime di chi riesce a emozionarsi. Il sigaro è stato acceso solo ieri, chissà quanto durerà. Intanto c'è chi si perde nelle linee, tratteggiate, lunghe che corrono all'infinito. Io guardo quel cerchio di fumo che si libbra nell'aria, e man mano che sale al cielo si sforma e diventa ovale.


Intervento pubblicato il 31 marzo 2009 sul sito internet Tibur Superbum Tivoli Rugby Club


Pasquale Giordano

Nessun commento: