Di Pasquale Giordano
Roma – Si avvicina l’importante sfida di sabato con la Scozia (ore 14.30, diretta Sky Sport 2/differita La7 dalle ore 16)
valida per la terza giornata dell’RBS 6 Nazioni. L’attesa è tanta tra gli azzurri che vogliono riscattare lo sfortunato inizio di Sei Nazioni e, soprattutto, desiderano congedarsi dal Flaminio con una vittoria, che significherebbe allontanare lo spettro del cucchiaio di legno. Tutti i giocatori che hanno preso la parola in conferenza stampa hanno ribadito: siamo stanchi di sconfitte onorevoli.
Basta sconfitte, scendiamo in campo per vincere
Comincia il tallonatore Fabio Ongaro “Credo che loro avranno voglia di riscattarsi sabato al Flaminio della sconfitta subita con il Galles. Ma anche noi – ha detto Ongaro – siamo un po’ delusi per la gara con l’Inghilterra. Sabato la sfida partirà dalla mischia. Loro hanno le migliori terze linee del torneo e sicuramente sapranno metterci in difficoltà ma noi ci sentiamo superiori a loro.”
Sulla stessa lunghezza d’onda il mediano di mischia Tito Tebaldi “Che l’Italia sia una squadra competitiva in mischia non è una novità, adesso con il CT Mallett e Alessandro Troncon anche i trequarti stanno osando di più e questo comincia a dare risultati. Starà a noi fermare le giocate della Scozia con una prova difensiva impeccabile. Dovremo essere bravi a sfruttare i palloni di recupero per lanciare i nostri attacchi.”
Mirco Bergamasco, trequarti ala:“La Scozia ha giocato due ottime partite contro Francia e Galles. Dovremo fare più che contro l’Inghilterra, non concedere spazi, essere precisi in difesa ed efficaci in attacco: abbiamo lavorato tutta la settimana per migliorare, per giocare meglio dell’ultima volta. La Scozia è più fisica di Irlanda e Inghilterra, dovremo fermarli da subito”
Mauro Bergamasco, flanker: “La Scozia ha una terza linea abituata a giocare insieme e che ci darà filo da torcere. Dovremo mantenere ordine e tattica come contro l’Inghilterra, utilizzare al meglio i palloni, evitare i loro contrattacchi e tenerli il più possibile nella loro metà campo.”.
Alessandro Zanni, numero 8: “Quella di sabato sarà la nostra ultima apparizione nel Torneo davanti al pubblico di casa e vogliamo assolutamente portare a casa il risultato, che è l’unico risultato utile per noi. Sarà una grande prova di maturità perché abbiamo già fatto capire di essere al livello delle grandi con una buonissima prestazione contro l’Inghilterra. Ci è mancata la vittoria e siamo stufi di perdere. Adesso siamo concentrati solo sulla partita contro la Scozia: sarà dura, ma vogliamo vincere.”
Le formazioni
Martedì il coach Nick Mallet ha portato a 24 il numero dei convocati che inizialmente era di 30. L’unica novità, rispetto al match con l’Inghilterra, è il cambio in seconda linea tra Valerio Bernabò (fuori) e Carlo Antonio Del Fava (dentro). Proprio la seconda linea è stato il reparto del quale più si è dibattuto in questo inizio di Sei Nazioni. Marco Bortolami ha fornito un ottima prova contro gli inglesi e ha dato maggiore sicurezza in touche, ma il recupero velocissimo di Del Fava dall’infortunio al ginocchio, può assicurare maggiore peso in mischia chiusa .
Andy Robinson, CT della Scozia, schiera una formazione orfana dei tre infortunati Chris Paterson, Thom Evans e Rory Lamont, ma può contare sui servigi del pilone destro Euan Murray, religioso e deciso a non partecipare a nessuna partita che si disputi la domenica, e del mediano d’apertura Dan Parks ripresosi dall’infortunio subito sabato 13 febbraio nella partita con il Galles. Murray è un pilone di discreta forza ma molta tecnica, ha la sua forza nel collo possente, ma si troverà davanti Totò Perugini più deciso che mai a vincere ogni mischia. Una mano gliela darà sicuramente Ghiraldini chiamato a dimostrare una volta per tutte di essere un vero leader. Castrogiovanni avrà di fronte il talentuoso tallonatore Ross Ford che nello scorso giugno ha preso parte al tour dei Lions irlandesi e britannici in Sudafrica.
Il punto di forza di questa Scozia è nelle terze linee, fisicamente di grande impatto e molto attente in fase difensiva. L’Italia dovrà prestare molta attenzione alle ripartenze del numero 8 (Johnnie Beattie) capace di sfruttare ogni spazio lasciato indifeso.
La partita si risolverà con la prevalenza di un pack sull’altro. Nessuna delle due squadre può contare al momento su una linea dei trequarti pericolosa e quindi sarà molto difficile vedere la palla aperta al largo.
XV Italia: 15 Luke McLean, 14 Andrea Masi, 13 Gonzalo Canale, 12 Gonzalo Garcia, 11 Mirco Bergamasco, 10 Craig Gower, 9 Tito Tebaldi, 8 Alessandro Zanni, 7 Mauro Bergamasco, 6 Josh Sole, 5 Marco Bortolami, 4 Quintin Geldenhuys, 3 Martin Castrogiovanni, 2 Leonardo Ghiraldini (capitano), 1 Salvatore Perugini.
A disposizione: 16 Fabio Ongaro, 17 Matias Aguero, 18 Carlo Antonio Del Fava, 19 Paul Derbyshire, 20 Pablo Canavosio, 21 Riccardo Bocchino, 22 Kaine Robertson.
XV Scozia: 15 Hugo Southwell; 14 Simon Danielli; 13 Max Evans; 12 Graeme Morrison; 11 Sean Lamont; 10 Dan Parks; 9 Chris Cusiter (capitano); 8 Johnnie Beattie; 7 John Barclay; 6 Kelly Brown; 5 Al Kellock; 4 Jim Hamilton; 3 Euan Murray; 2 Ross Ford; 1 Allan Jacobsen.
A disposizione: 16 Scott Lawson; 17 Alasdair Dickinson; 18 Nathan Hines; 19 Al Strokosch; 20 Mike Blair ; 21 Phil Godman; 22 Nick De Luca.
I precedenti dicono che la Scozia ha vinto 10 incontri sui 15 disputati. La più bella vittoria dell’Italia risale al 24 febbraio 2007 quando gli azzurri espugnarono il Murrayfield di Edimburgo con il punteggio di 17-37, in campo c’erano anche i mediani di mischia Chris Cusiter, che sabato sarà il capitano della Scozia, e Alessandro Troncon, allenatore del reparto arretrato dell’Italia.
Se non dovesse arrivare la vittoria arriverebbe di diritto il cucchiaio di legno, un trofeo che tutti scansano.
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