esperienze comunicative nel bagaglio da viaggio di un aspirante storyteller

martedì 12 maggio 2009

Tivoli, non mollare

Dopo una partenza deludente, i tiburtini si sono ripresi e navigano a metà classifica




Il capitano Fabiano Capobianchi suona la carica: "Abbiamo cominciato male, ma ora siamo pronti a riscattarci"

Se si è dei giovani prestanti e ben disposti al sacrificio, presso il campo Roccabruna è possibile trovare la migliore palestra di vita della valle dell’Aniene, casa da qualche anno della Società Sportiva Tivoli Rugby, Dalle 16.30 alle 21.30 è un susseguirsi di squadre. Cominciano i bambini dell’under 7-9-11 poi è la volta dell’under 13, dell’under 15 e under 17 , a seguire il futuro prossimo del rugby tiburtino, ovvero i ragazzi dell’under 19 che proprio in questo inizio di stagione si sono distinti sul campo essendo stati protagonisti di match durissimi e combattuti, naturalmente vinti, contro le rappresentative del Colleferro e del Segni. “Sarà questo il nostro futuro. Saranno loro tra qualche tempo a essere padroni delle sorti in campo del Tivoli Rugby”. A parlare è Fabiano Capobianchi, sarà lui a guidarci alla scoperta di questa meravigliosa realtà sportiva. “Tra poco arriveranno anche gli altri ragazzi e sarà il nostro turno di allenamento.” Fabiano da queste parti è conosciuto semplicemente come il capitano. Dai modi schietti e sinceri, capitano lui lo è davvero a giudicare dal rispetto che tutti hanno nei suoi confronti. “Ho cominciato nel 1994 a Tivoli. Allora non esisteva il Tivoli Rugby ma noi eravamo lo stesso in campo indossando la maglia dell’ITIS A. Volta di Tivoli. Crescendo sono passato alle giovanili della Lazio Rugby, il cui presidente era Mario Ricciardi, giocando nell’under 20, nell’under 21 e riuscendo ad esordire anche nel campionato di serie B” Ma non è finita qua: “Ho avuto anche qualche convocazione nella rappresentativa regionale. Poi finalmente nel 2004 è nata questa splendida avventura e siamo tutt’ora in ballo.” La prima squadra del Tivoli Rugby milita nel campionato di serie C da ormai molti anni “Siamo tra i 25 e i 30 rugbisti agli ordini dell’allenatore Claudio Angeli e del preparatore fisico Roberto Melillo. Questo è il nostro quinto anno d’attività, siamo a metà classifica nel nostro girone.” Qualche rammarico? “Si. Purtroppo la nostra stagione è cominciata nel peggiore dei modi. Abbiamo dovuto rinunciare a molti ragazzi che giocavano con noi, chi per motivi personali chi per infortunio e soprattutto molti per motivi di lavoro. Le altre società del nostro girone hanno investito moltissimo per rinforzare le squadre, dei nostri invece nessuno percepisce uno stipendio e anzi, tutte le risorse finanziarie e umane sono state investite per far crescere il vivaio. I nostri tecnici garantiscono un altissimo standard di preparazione. Sono tutti degli ex giocatori ma soprattutto qualificati, avendo seguito i corsi della FIR, per allenare e far crescere al meglio i nostri ragazzi più giovani.” E’ una scelta che da i suoi frutti? “In questo campionato, grazie agli innesti di qualche elemento proveniente dalla 19, siamo riusciti a limitare i danni. La squadra è molto giovane e quanto guadagniamo in freschezza lo perdiamo nell’inesperienza. Quest’anno abbiamo visto sfuggire dalle nostre mani qualche partita proprio all’ultimo minuto. Siamo stati sfortunati e ingenui, ma imparare dagli errori commessi è un ottimo modo per non ripetere gli errori stessi.” Cosa ti aspetti per il prossimo futuro? “Anche i campionati che verranno, ci vedranno sicuramente protagonisti del nostro girone, ma saranno anche i prossimi un’ottima vetrina per il nostro vivaio e un’irripetibile occasione di crescita per tutti, soprattutto per chi nei prossimi anni si affaccerà in prima squadra. Attendiamo che vengano ultimati i lavori di ammodernamento del campo, sperando di poter disporre delle strutture complementari adatte all’attività rugbistica.” Ogni anno vi prodigate per incontrare tutti ragazzi che frequentano le scuole cittadine. Cosa vi aspettate di trasmettere ai ragazzi e alle loro famiglie, che vedono nel rugby uno sport duro e quindi destinato a pochi selezionati Adone? “Non è assolutamente vero, il rugby è uno sport per tutti. Anche tra le nostre file non tutti possono essere considerati degli energumeni, eppure continuano ad essere giocatori importanti della squadra. E’ uno sport di fatica, la vera discriminante è la forza di volontà. A chi chiedeva ad Andrea lo Cicero che cosa fosse il rugby, lui rispose: “Il rugby è la poesia del sacrificio” A rugby si gioca con le mani e con i piedi, ma in particolare con la testa e con il cuore In questi giorni stiamo attuando una campagna rivolta ai bambini sotto i 13 anni, ai quali è garantita un’ottima formazione fisica, buona dose di rispetto per il prossimo e un ambiente sano, il tutto completamente gratis. Basta presentarsi il martedì e il venerdì dalle 16.30 alle 18 presso il campo Roccabruna” a Villa Adriana oppure consultare il nostro sito www.tivolirugby.it per avere maggiori informazioni “ Non resta che lo spazio per i saluti ”Un saluto a tutti i ragazzi della prima squadra che nonostante le avversità si ostinano a non voler mollare e a non perdere il sorriso dipinto in faccia. Andando avanti sempre col sostegno degli altri.”

Articolo pubblicato sul quotidiano "Nuovo Oggi Guidonia Tivoli" Domenica 15 Febbraio 2009, pag. 22
Intervento pubblicato il 16 febbraio 2009 sul sito internet Tibur Superbum Tivoli Rugby Club
Pasquale Giordano

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