esperienze comunicative nel bagaglio da viaggio di un aspirante storyteller

mercoledì 17 giugno 2009

Intervista a Stefano Cerioni

Tivoli , 7 giugno 2009


Fiorettista di lungo corso e di molte medaglie, a 35 anni si ritira dall'attività agonistica per dedicarsi a tempo pieno a quella di maestro. Insegnare è nel suo DNA. Stefano Cerioni lo ha messo in pratica fin da atleta: tanti consigli ai giovani colleghi e ai compagni di nazionale. Dal 2005 Responsabile d'Arma (Commissario Tecnico) per il fioretto maschile.
Qual è lo stato di salute del fioretto italiano?
Il fioretto italiano è in un ottimo stato di forma sia per quanto riguarda il fioretto maschile che quello femminile. Abbiamo degli ottimi atleti che in questi anni hanno dimostrato di poter arrivare al massimo degli allori conquistando olimpiadi e mondiali.
In particolar modo, per il fioretto femminile, Valentina Vezzali rappresenta un esempio da seguire. Sta battendo tutti i record di vittorie possibili e immaginabili. Basti pensare che oggi (Campionati italiani assoluti, svoltisi il 7 giugno 2009 a Tivoli, nda) ha vinto la sua quattordicesima medaglia d’oro “assoluta” . È un piacere poterla guidare. Avere in lei un punto di riferimento e vedere che si mette in discussione in ogni momento nonostante abbia vinto tantissimo, dà la carica giusta a tutto l’ambiente.
Margherita Granbassi è un'altra grande atleta, bronzo alle ultime olimpiadi, campionessa del mondo a Torino sempre presente nelle gare in cui conta esserci. È un tassello fondamentale della nazionale italiana di fioretto femminile anche per quello che riguarda la dedizione al lavoro. Speriamo solo che questo infortunio non sia serio e rientri in fretta.
Poi ci sono le speranze azzurre. Il futuro prossimo è senz’altro di Arianna Errigo. Giovane fiorettista talentuosa di 21 anni, alla ribalta in questa annata con un primo, due secondi e tre quinti posti nelle gare di coppa del mondo disputate. Leadership da spartire con la Vezzali.
Riuscire a disputare un’annata come la sta disputando lei è un sintomo di grande forza e di ottime capacità personali. Non deve sedersi e credere di essere arrivata, deve servirle da stimolo per migliorare e cercare di arrivare ai risultati che merita, ovvero la vittoria in ogni competizione cui prenderà parte.
Dietro queste tre c’è sicuramente un grande gruppo che permette loro di rimanere al vertice delle classifiche mondiali. Gruppo che è già il presente della nostra nazionale: Salvatori; Cipriani; Di Francisca; Pigliapoco; Durando.
Per il futuro?
Per quanto riguarda il futuro a mettersi in mostra sono state fino adesso la Batini, la Volpi (cadetta), la De Costanzo del Club Scherma Roma e altre ancora che facendo parte di questo bel gruppo ci consentono di pensare sia al presente che al futuro con tranquillità.
Qual è il segreto della Vezzali?
La Vezzali oltre ad essere una grandissima lavoratrice, ha una grande tecnica. Può contare su una grande concentrazione. Lo ha dimostrato in quelle situazioni in cui, nonostante la forma non fosse delle migliori per colpa di un allenamento scostante, lei è comunque riuscita ad arrivare fino in fondo con una concentrazione che le ha consentito di non sbagliare nulla. È quello che serve in alcune situazioni dove lo scarto tra vincere riuscendo o perdere deludendo è minimo. Ha una freddezza e una lucidità che altre non hanno.
Ci parli del settore maschile
Il dualismo Cassarà-Baldini sta portando bene alla squadra italiana. Da quando Baldini è ritornato abbiamo collezionato 3 vittorie su 3 nelle competizioni a squadre. Questi risultati dimostrano l’effettivo valore della nazionale di fioretto maschile. Stiamo difendendo in maniera egregia il titolo di campione del mondo che lo scorso anno abbiamo conquistato a Pechino. Purtroppo siamo mancati di tranquillità alle olimpiadi. Una medaglia che poteva essere in più per la scherma italiana e che forse ci avrebbe permesso di compiere il giusto salto di qualche posizione nel computo delle medaglie vinte dall’Italia alle scorse olimpiadi
Che cosa manca alla scherma italiana perché possa godere di maggiore considerazione da parte dell’opinione pubblica?
Per adesso il problema principale è riuscire a far capire meglio che cos’è la scherma. Presentarla in maniera diversa potrebbe sicuramente essere una strada percorribile. In Francia, in Germania o in Russia, ovvero in quei paesi dove la scherma viene praticata fin dalle scuole, dove ogni persona sa interpretare bene quello che sta accadendo, il movimento della scherma ha un seguito maggiore. E’ chiaro che la ripresa televisiva piatta, veloce, con dei commenti da fare in due battute, non è in grado di rendere merito alla complessa bellezza che è di questo sport.
Come spiegherebbe la scherma a chi non la conosce?
È uno sport bellissimo, fatto di sacrifici. Puoi essere fisicamente in forma, tecnicamente preparato ma hai comunque bisogno di una concentrazione, di una forma mentis, che ti consenta di prendere decisioni in maniera veloce, rapida e decisa. Un ottimo allenamento per la vita.
Pasquale Giordano

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