esperienze comunicative nel bagaglio da viaggio di un aspirante storyteller

venerdì 3 luglio 2009

Il bello del rugby

Tivoli 3 luglio




Il bello del rugby, miei cari lettori e soprattutto care lettrici, è il terzo tempo. Non credete alle storie di chi racconta dei gesti tecnici, del placcaggio, della metà, della ruck. O meglio, credeteci ma sappiate che c'è dell'altro dietro, molto altro.
Ieri sera, 2 luglio, ho assistito, ahimè solo da spettatore, ad una partita di fine stagione tra il Villa (pamphili) e una squadra francese di sesta categoria il cui nome non è riuscito ad entrarmi in testa. Spettacolari passaggi, roboanti scatti sulla fascia, funamboliche palle lanciate ora verso il lato chiuso, ora direttamente in touche. Placcaggi, sfondamenti, treni in corsa. STOP. È finito il riscaldamento. Velocemente gli "atleti" sotto le docce che sta per cominciare la vera partita. La partita dei piloni e degli avanti, delle panze francesi e italiane, scende in campo il meglio del meglio (cit.). Per me, panzuto e amante delle tasse alcoliche (le sorelle del tasso alcolico, purtroppo tutto ciò che è maschile non riesco ad amarlo)considerevoli, è giunto il momento di far vedere di cosa sono capace. 12 kg di pane tagliati in nemmeno 20 minuti, tutto a mano con i coltelli del mitico Chef Tony. 54654564 fette di pane che sul tavolo hanno bivaccato per dieci minuti scarsi. Comincia la danza del pane e del companatico. Ho dovuto, perché il galateo lo impone, mangiare il pane con qualcosa sopra. Credetemi, io non avrei mai voluto fare questo torto al pane ma se il galateo lo impone io non posso sottrarmi. Allora per non esagerare con gli accostamenti ho pensato bene di mettere una fetta di prosciutto crudo francese del peso di circa 50 grammi in mezza fettina di pane, l'altra mezza fettina di pane ha conosciuto da vicino un pezzo di foie gras (che ho scoperto essere fegato di oche ed anatre gonfiato in modo abnorme a seguito di un metodo d'alimentazione denominato "gavage" ovvero ingozzamento) Io non ho più mangiato nulla perché ero sazio (?) ma ho visto gente che quando non c'era più il pane a disposizione sacrificava addirittura le falangi della mano sinistra (tanto a che serve la sinistra?!?) pur di accompagnare quello che era rimasto sulla tavola. Ho visto gente mischiare contemporaneamente una fetta di prosciutto e del sanguinaccio. Bestie fameliche. Nel frattempo io conoscevo le tasse, di cui sopra, di lingua francese. Devo dire che sanno decisamente come farti perdere la testa. Bas-Armagnac stagionato, vino francese, birra francese, birra Peroni. Dopo attimi interminabili in compagnia di queste tasse estasianti è giunto il momento delle danze. Danze rituali

Today is monday
Monday is a finger day

Are you happy?
We are happy!
let me see how
LALALALALALALALALA

Today is tuesday
Tuesday is a licking day
Monday is a finger day

Are you happy?
We are happy!
let me see how
LALALALALALALALALA

Today is wednesday
Wednesday is a wanking day
Tuesday is a licking day
Monday is a finger day

Are you happy?
We are happy!
let me see how
LALALALALALALALALA

Today is thursday
Thursday is a fucking day
Wednesday is a wanking day
Tuesday is a licking day
Monday is a finger day

Are you happy?
We are happy!
let me see how
LALALALALALALALALA

Today is friday
Friday is a drinking day
Thursday is a fucking day
Wednesday is a wanking day
Tuesday is a licking day
Monday is a finger day

Are you happy?
We are happy!
let me see how
LALALALALALALALALA

Today is saturday
Saturday is a Rugby day
Friday is a drinking day
Thursday is a fucking day
Wednesday is a wanking day
Tuesday is a licking day
Monday is a finger day

Are you happy?
We are happy!
let me see how
LALALALALALALALALA

Today is sunday
Sunday is a prayer day

Successivamente la canzone del rugbista che mi rifiuto di trascrivere perché sciocca, sessista e volgare(!), canzoni francesi, altre italiane. Ad un certo punto qualcuno ha spento la musica e mi sono svegliato nel mio letto con tanta sete d'acqua.

Sarà stato un sogno?

Stamattina una cassetta da collezione di Bas-Armagnac fa mostra di sé sulla mensola della mia camera. Se facessi un lavoro dove è necessario presentarsi in maniche di camicie e cappio di cravatte, indosserei una simpaticissima cravatta blu dono di una squadra francese di rugby giunta fino a Roma dai pirenei francesi.


Pasquale Giordano

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