esperienze comunicative nel bagaglio da viaggio di un aspirante storyteller
Visualizzazione post con etichetta Esercizio di Stile. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Esercizio di Stile. Mostra tutti i post

domenica 13 dicembre 2009

E si ostinano a chiamarla "Laqualunque" dello Sport

di Pasquale GIORDANO


La Gazzetta dello Sport 001
(la prima pagina della Gazzetta dello Sport illustrata, 21 gennaio 1978. In foto:Paolo Rossi)
C'è uno strano movimento nei fine settimana in Italia: è quello degli sportivi. Frotte di uomini/donne/adulti/bambini che si muovono, in lungo e in largo per lo stivale, per partecipare a campionati, grand prix, esibizioni, esercizio di stile. Giocano a: rugby; volley; basket; hockey su prato; curling. Tirano di scherma, lanciano palline lontano lontano nel cielo, guardano verso l'orizzonte aspettando che un piatto si palesi nel cielo per punirlo di tanta audacia, sparandogli.

mercoledì 18 novembre 2009

Accademia di Danza Musica e Teatro Beats

Accademia Beats Tivoli


“La creatività è tale quando non è astratta e totalizzante, quando non c’è scissione tra corpo e mente, quando il fare è conseguenza del vedere, sapere, rifiutare l’amorfo l’inanimato il ripetitivo lo stupido il violento”. Sono le parole di Massimo Fagioli scelte dall’Accademia di Musica Danza e Teatro Beats di Tivoli per rappresentare se stessa.
Tivoli - In tv è in onda da qualche mese la nuova edizione del programma Amici di Maria De Filippi. Questo talent show è una scuola a cui partecipa una classe di circa 20 alunni, con ragazzi tra i 18 e i 25 anni che aspirano a diventare cantanti, ballerini di Jazz, Hip-Hop e danza classica o attori. I concorrenti seguono per tutto l'anno lezioni di varie materie con i relativi insegnanti. Tutti i ragazzi in trasmissione, potenzialmente, alla fine del ciclo hanno acquisito tutte le competenze artistiche e potrebbero paradossalmente già cominciare a lavorare nel mondo dello spettacolo. Se si esclude che non c’è il televoto e ogni settimana nessuno deve abbandonare la scuola, sembra che stiamo parlando dell’Accademia di Musica Danza e Teatro Beats di Tivoli. Con sede in via Acquaregna 38, è infatti finora l’unica scuola nel circondario dove è possibile frequentare (anche contemporaneamente) corsi di danza, musica, scenografia e teatro.
Ai corsi prima elencati bisogna aggiungere Pilates, Tai-Chi e soprattutto scherma che è il vero fiore all’occhiello della sezione sportiva dell’Accademia pur rientrando nella sezione teatro nella sue accezione di scherma scenica (corso istituito in collaborazione con la prestigiosa sala d’armi Musumeci Greco di Roma). L’insegnamento delle varie discipline è affidato a: Gabriella Gallo(danza moderna);  Placida Celentano (danza classica); Giorgia Montefusco e Alessandro Candida (hip-hop); Latifa (danza del ventre); Nathalie B. Giannitrapani (canto); Amedeo Miconi (chitarra); Luca Bellanova (piano); Pierluigi Campa (batteria); Elena Polic (dizione); Andrea Marcolini (tai-Chi)Max Malatesta (teatro); Daniela Alvarano (sciabola) Andrea Valentini (spada e sciabola).
Lo scopo dell’Accademia è quello di formare persone competenti nelle varie forme dello spettacolo. Nella sezione musica, ad esempio, si insegna a suonare il piano, la batteria, la tromba, il basso, il violino, la chitarra; ma anche a cantare. Vengono poi formati dei gruppi composti da strumentisti e cantanti che miscelano le loro specialità in quello che viene chiamato laboratorio di musica d’insieme. Per i più piccini è previsto un laboratorio di propedeutica musicale che aiuta i bambini ad approcciare con la musica, così come è possibile frequentare il corso pre-danza per gli aspiranti ballerini.
Le lezioni coprono l’intero arco della giornata con possibilità di fasce orarie diverse in base alle esigenze di chi le frequenta. Sono previsti, nel corso dell’anno, degli stage ed incontri con professionisti del mondo del teatro e della televisione. Al termine di ogni anno si tengono gli esami che permettono di verificare le competenze artistiche acquisite dall’allievo e soprattutto permettono agli allievi meritevoli di usufruire di una borsa di studio per l’anno successivo. A partire dal mese di marzo, le lezioni vengono dedicate alla preparazione dello spettacolo di fine anno che solitamente si tiene a giugno.
Questa accademia potrebbe rappresentare il trampolino di lancio per molti giovani che aspirano a lavorare nel mondo dello spettacolo dando loro la possibilità di farlo con professionalità e competenza. Non perché tutti siano artisti ma perché nessuno sia schiavo [cit.]

Pasquale Giordano

lunedì 14 settembre 2009

Nuove interfacoltà "Escort stupefacenti"

le quattro facce della medaglia berlusconi

Nei giorni scorsi la città di Roma è stata paralizzata dal traffico intenso. Non è un episodio nuovo alle cronache della metropoli ma a congestionare del tutto il traffico della zona sud est di Roma sono stati gli "straccioni" provenienti dal Sud in cerca di un posto. Non di lavoro ma di un posto all'Università: test d'ingresso alle Facoltà di Medicina, e ai corsi a numero chiuso per le professioni sanitarie varie ed eventuali. Si sono presentati, per quest'ultimo test d'ingresso, all'incirca 8000 persone. C'è chi è arrivato nella capitale avendo un PAPI in paradiso e chi invece si è presentato, scioccamente, contando sulla preparazione da volenteroso straccione meridionale portando sulle spalle borse di cartone legate dallo spago. I risultati non sono ancora stati resi noti perché i Papi si moltiplicano come i funghi e non bisogna scontentarne nessuno.

Quello che però salta agli occhi di tutti è la completa disorganizzazione del sistema universitario italiano. Non per fare sempre paragoni improbi ma stiamo andando incontro a quello che qualche anno fa è successo negli USA che ad un certo punto sono stati travolti da una forte carestia di ingegneri trovandosi costretti a saccheggiare le Facoltà ingegneristiche dell'India. Noi non vogliamo che questo avvenga nel nostro Paese culla della Cultura mondiale e sede dell'80% delle opere artistiche del mondo. Ecco perchè non si capisce come -dimostrando stranamente scarsa lungimiranza- non sia stata ancora istituito un corso di studio interfacoltà in Escort e Stupefacenti. L'idea sarebbe questa: dirottare dagli atenei più in vista i migliori professori di Scienze Politiche, Economia, Giurisprudenza, Chimica creando così un polo ipertecnologico dove poter attirare i cervelli migliori del nostro paese.

Più nel dettaglio, nel corso del primo semestre, i professori di Scienze Politiche dovrebbero insegnare ai pochi eletti papini (nel senso di PAPI) che la definizione aristotelica secondo cui la POLITICA è "l'amministrazione della "polis" per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano" appartiene ad una visione pessimistica ed oscurantista del passato. Verranno studiate le nuove correnti di pensiero dei grandi filosofi del nostro tempo quali Gasparri e Bondi, che teorizzano l'importanza dell'ignoranza e che in ogni caso è colpa dell'opposizione. I giovani impareranno in quale preciso istante, nello schieramento per le foto istituzionali con gli altri rappresentanti politici, dovranno alzare la mano destra e sinistra in modo che vengano bene le corna, impareranno come sbattersi le palle delle altre nazioni, impareranno ancora come raccontare barzellette spinte senza rovinare il finale con inutili risatine, impareranno come fare battute su chiunque capiti a tiro, impareranno a dormire tre ore a notte e scopare le altre 21, impareranno a prendersi meriti per ogni divorzio scampato o per ogni miracolo compiuto da altri, impareranno infine a circondarsi di belle signorine di età variabile dai 16 ai 40 anni.
Nel secondo semestre i giuristi daranno il via al corso "Fare una legge o trovare un inganno o se non è possibile fottersene beatamente". I giovani apprenderanno in quale modo e con quali uomini fidati si può andare in culo alla costituzione italiana senza rischiare nulla. Già da questo secondo semestre potrà essere effettuata una prima scrematura perché non tutti sono pronti per la "rivelazione".

I superstiti del primo durissimo anno passeranno al secondo. Questo sarà un anno difficile e complicato perché incentrato esclusivamente sul linguaggio economico. Brunetta terra ogni giorno Lectio Magistralis su come installare tornelli dappertutto e poi dormire ai convegni. Verrà insegnato a promettere aiuti al terremotato (che tanto, poveraccio, è uno status quo) salvo poi inviare cartelle esattoriali reclamando i contributi non versati e le tasse non corrisposte appena due mesi dopo. Verrà insegnato come fare un falso in bilancio a regola d'arte. Verrà insegnata la nuova teoria della mano invisibile che se per Adam Smith era il libero mercato, per i nuovi economisti è il libero borseggio. Ovvero verrà insegnato ai papini (vedi sopra) a rubare senza farsi beccare evitando di dover perder tempo a smentire e a rifiutare accuse. In questo secondo anno sarà obbligatoria la frequenza ai due corsi - uno per semestre- tenuti da illustri personalità del nostro tempo. Il primo laboratorio "Rapporto, concussione e corruzione con le mafie anche se queste non esistono" sarà tenuto da Dell'Utri e sarà a numero chiuso dove occorrerà pungersi un dito anche se nello specifico non si sa bene il perché. Il secondo "Ricorso alle prostitute ed alla cocaina" si inserisce nel progetto del professor Gianpaolo Tarantini teso a realizzare una rete di connivenze nel settore della Pubblica amministrazione in quanto le ragazze e la cocaina sono una chiave di accesso per il successo nella società.

Verrà quindi introdotto qualche concetto fondamentale dei due semestri dell'anno terzo: gli stupefacenti effetti delle droghe. Con il dipartimento di Chimica dell'Università di Medellín (Colombia) verrà perfezionato un programma di scambio culturale. I frequentanti potranno quindi prendere parte ad un appassionante semestre da vivere in Colombia per allacciare rapporti privileggiati con il "cartello". Di ritorno in Italia si prenderà parte all'ultimo laboratorio tenuto dal Dott. Emilio Colombo "Sniffare e comprare rifiutando ogni accredito o addebito che sia".

Insomma per adesso è solo un progetto che in molti condividono sperando che possa divenire presto realtà. Sarebbe mortificante doversi avvalere dei servigi di cittadini esteri potendo contare sulla meravigliosa fucina di nuovi cervelli che è la televisione italiana. Spero in cuor mio, di poter stringere la mano al primo Laureato in "Escort, veline, stupefacente".

Pasquale Giordano

sabato 5 settembre 2009

Mtv: Tocca a Noi!

Mtv è cresciuto. Ha più di 25 anni e sembra volersi impegnare nella vita politica italiana.


Roma - Fondata nel 1981 negli USA ed esportata nel 1984 in Italia, Mtv si sta sempre più imponendo nel complesso dedalo di reti giovani come un vero e proprio political brand.

Il canale musicale non è nuovo a prese di posizione o campagne di sensibilizzazione. Si ricorda per esempio la campagna di qualche anno fa creata appositamente per spiegare il "politichese" ai giovani elettori e per convincerli che il loro voto era importante. Con " Tocca a noi", MTV, scende in campo con un ingente spiegamento di forze e risorse umane.
"Tocca a noi" c'è scritto sul sito ufficiale del movimento "coinvolge i ragazzi in un progetto di democrazia diretta senza precedenti, mette il potere nelle loro mani, riporta la loro voce nel processo politico: dà loro la possibilità di migliorare concretamente quello che non va, lasciandoli parlare senza filtri, agire senza sovrainterpretazioni o commenti superflui."

E infatti ecco il "Progetto di legge di iniziativa popolare, ai sensi dell'articolo 71 della Costituzione, redatto e proposto dal Gruppo di lavoro istituito presso la Scuola di Specializzazione di Studi sull'Amministrazione Pubblica dell'Università di Bologna, con la collaborazione di altri Gruppi di ricerca istituiti presso l'Università IUAV di Venezia, il Politecnico di Milano e l'Università di Trento (Coordinamento: prof. Marco Cammelli) e con la collaborazione del gruppo di lavoro costituito presso l'Università di Cagliari (Coordinamento: prof. Gianmario Demuro)"

I ragazzi chiedono certezze per il futuro partendo dal presente, dalle fabbriche di idee quali dovrebbe essere le università. Chiedono che le facoltà possano essere accessibili a tutti, che sia favorito lo scambio interculturale, che si trovi un rimedio al problema degli affitti (ultimamente a Piazza Bologna un posto letto veniva battuto a 450 euro) chiedono che vi siano agevolazioni per chi ha problemi a pagare le tasse universitarie, chiedono che venga data la possibilità ai giovani laureandi di svolgere tirocini formativi presso enti pubblici e imprese private.

E intanto si comincia a fare sul serio, è stata consegnata in Corte di Cassazione la prima Legge fatta dai ragazzi per i ragazzi. Adesso è ora di firmare, il primo appuntamento nella bellissima cornice del Porto Antico di Genova a partire da lunedì 7 settembre 2009.


Tocca a noi!

Pasquale Giordano

Mtv Tocca a Noi

Il cerchiobottaio

rialzati-italia
Potessi me ne andrei a New York lasciando Berlusconi, i suoi soldatini e il suo seguito di corrotti cerchiobottai a voi popolo ignorante drogato di facebook di porno e di televisione. Mi fate schifo.

Intanto a New York - come nel resto del mondo- si sono resi conto che Berlusconi è un problema anche loro. Lo è perché, ahimè, Berlusconi è a capo del governo di un Paese del G8 che sta scegliendo strani alleati.
La citazione che ho inserito non è casuale. Non è un pensiero di dotto discernimento ma all'apparenza sembra piuttosto uno sfogo, e mai sfogo ha più senso.
Parlare di Berlusconi come uomo dalle discutibili scelte -si badi bene sto giocando sul campo della politica- è come raccontare quella storia che ormai tutti conoscono, ma parlare di un Berlusconi ormai in preda all'isteria e alla confusione sembra essere una cosa riservata solo agli studenti di scienze politiche. Ebbene si, Berlusconi ha il mondo contro e sta cercando disperatamente di trovare un appiglio.
Discutibile (per ragioni di spazio omettendo "politicamente") è stata la scelta di recarsi in Libia a celebrare il 40/mo anniversario della rivoluzione verde. Ma cosa (politicamente) avrebbe da guadagnarci Berlusconi? La risposta è semplice, il disprezzo del mondo occidentale considerando le scene di giubilo che hanno accompagnato in ritorno in patria di Abdelbaset al Megrahi, l'attentatore di Lockerbie rilasciato per motivi di salute dal governo scozzese. Ancor di meno alla luce dell'indifferenza che Gheddafi nutre nei confronti di Berlusconi.

Ancora più discutibile (omissis...) il mandato dato a Vittorio Feltri di attaccare chiunque osi porsi contrario dinnanzi Berlusconi. Inevitabilmente rischia di creare un fronte compatto che ha in Berlusconi un nemico. Fino ad oggi fanno parte dello stesso Repubblica, Avvenire, Stampa, Unità, insomma non solo le testate vicino ad una sola parte politica ma anche legate ai grandi gruppi finanziari italiani. Giocare sul piano, sporco, della morale è quanto di più sbagliato Berlusconi possa fare. Non conviene a lui per primo indagare sul passato. Lui le cui finanze non si è mai chiarito quale fonte abbiano avuto. Lui che per comprare la villa di Arcore uso circostanze e metodologia discutibile (per non ripetersi). Non bisognerebbe nemmeno andare di tanto indietro nel tempo, basterebbe giusto qualche mese. Portare i toni dello scontro sulle ripicche personali è una scelta che non paga e non pagherà.

Berlusconi ormai si sta lentamente ritrovando da solo.

lunedì 24 agosto 2009

Lo strano passo del gambero avvinazzato

parentesi e citazioni testuali nell'era di Facebook


"Studio O+A" il nuovo quartier generale di Facebook

Il mondo è a una svolta. Non sono io a sostenerlo ma Lapo Elkann. Intervistato da Jovanotti per GQ, il cervello in fuga broccolino (gli italoamericani venivano chiamati così agli inizi del 900 perchè storpiavano il nome del più popoloso dei cinque boroughs della grande mela, Brooklyn per l'appunto, in broccolin) ha chiaramente detto al mondo che adesso è tempo di lasciare spazio all'inventiva e alla creatività dei giovani. Sulla stessa lunghezza d'onda sembra essersi ormai assestata anche Maria Grazia Gelmini. Voti in condotta, ore di religione, classifica a punti per gli atenei, finanziamenti pubblici alle scuole e alle università private, debiti formativi, insomma tout le nécessaire per permettere a noi giovani italiani di stare al passo con i coetanei stranieri. C'è da dire che nemmeno noi giovani ci impegniamo il dovuto per cambiare lo stato delle cose. Forse manchiamo di aspirazione, non siamo aspirati (o aspiranti veline che dir si voglia) abbastanza. Avere un contratto part-time, a progetto, cococo, della durata di 1 anno o poco più, dovrebbe essere la nostra massima aspirazione ma non riusciamo ancora a convincerci. Usain Bolt, mentre le nostre anime vengono dilaniate da questi amletici dubbi, stabilisce primati su primati su primati, sempre con il sorriso sulle labbra.
Barack Obama ha appena postato un messaggio sulla mia bacheca su facebook dicendo che anche lui è d'accordo con Lapo e che (cito testualmente) "dovremmo dare spazio alle giovani menti e alla loro creatività. Le menti anziane hanno fottuto tutto quello che riuscivano a fottere forti dell'adagio aspromontano "futti futti ca Diu pirduna a tutti" e adesso non sanno più che cosa fare." Silvio Berlusconi, che a sentir parlare di giovani non riesce a star fermo, ha commentato l'intervento dell'abbronzatissimo presidente USA con queste parole (cito testualmente)"Viva la giovani donne e le loro menti assatanate. Anch'io mi faccio forte degli adagi "viva la fica che Dio la benedica" Barack ma quante lampade al giorno ti fai?" successivamente è intervenuto Daniele Capezzone, che alla prossima tornata elettorale si presenterà con il partito dell'amore, (cito testualmente)"al solito la sinistra strumentalizza le parole del Premier. Lui, si sa, voleva solo fare dei complimenti alle donne". Appena ha ricevuto la notifica Hillary Diane Rodham, ai più nota come la moglie di Bill Clinton (uno che di giovani mente se ne intende abbastanza), ha commentato (cito testualmente): "Silvietto, il presidente Barack Obama non è abbronzato, è nato proprio così. Ha questo difetto dalla nascita. Quando te lo ficcherai nel Capezzone?" e ha corredato il messaggio con una faccina simpatica disegnata con parentesi e punti e virgola. È voluto intervenire anche James Harding, il giovane direttore del Times, con queste parole (cito testualmente): "Hillary lascia stare il nano. Berlusconi urged to attend clinic for sex addiction (Times on line del 23 agosto)" Il ministro Luca Zaia ha scritto (cito testualmente) "ai mè tempi saltavo i fossi par lungo" rincarando la dose con un eloquente "No par impissar foghetti". A quel punto la discussione si è bloccata perché nessuno capisce mai quel che dice un leghista.

Tornando a noi, Facebook compie 5 anni. Creato da uno studente di Harvard, tale Mark Zuckerberg oggi multimiliardario, ha in questi giorni aperto le porte della nuova sede chiamato "Studio O+A". A quanto pare i dipendenti hanno collaborato con i progettisti durante l'intero processo per garantire il miglior prodotto possibile. Per mantenere la società agile e fresca, i dipendenti sono incoraggiati a scrivere sui muri, aggiungere opere d'arte, mobili e a spostarli a loro piacimento. Maurizio Gasparri, intervistato da Vasco Rossi per Le ore, ha detto : "questi di faccia libro sono dei comunisti che perdono sempre le elezioni."

Intanto il futuro ci viene incontro: Nokia ha deciso di sbarcare ufficialmente nel ricco mondo dei (mini)computer portatili con il nuovo Nokia Booklet 3G. Una coppia di due (è bene specificare in tempo di coppie di fatto) ricercatori italiani della Columbia University Medical Center di New York, Antonio Iavarone e Anna Lasorella, hanno identificato una nuova funzione per la proteina Huwe1, una molecola che si è rivelata indispensabile per la corretta programmazione delle cellule staminali del cervello a formare neuroni durante lo sviluppo dell’ embrione di topo.
Iavarone e Lasorella studiando le cellule staminali normali hanno osservato che la proteina Huwe1 è fondamentale in questo processo di distruzione di proteine non più necessarie, programmando così la normale formazione di neuroni maturi dalle cellule staminali neurali. La dottoresssa Lasorella ha dimostrato che nel topo, in assenza di Huwe1, le cellule staminali si moltiplicano invece in modo incontrollato per cui la formazione dei neuroni è compromessa e lo sviluppo del cervello procede in modo anomalo. Poiché sia le cellule staminali che le cellule tumorali condividono la capacità di crescere molto rapidamente, il dottor Iavarone ha ipotizzato che l’ attività di Huwe1 possa essere carente nelle cellule dei tumori del cervello nell’ uomo. Per verificare questa ipotesi Iavarone ha analizzato e confrontato i livelli di Huwe1 nel cervello normale e nei tumori cerebrali e ha trovato che l’attività di Huwe1 è molto più bassa nei tumori. La sofisticata analisi dei dati che ha indicato che la attività di Huwe1 è carente nei tumori è stata possibile grazie ad un algoritmo computazionale generato da un altro ricercatore italiano, Andrea Califano, responsabile del Centro di Bioinformatica applicata allo studio dei tumori alla Columbia University di New York. (corriere.it)

Il ministro Maurizio Sacconi, intervistato in proposito da Cristina D'Avena per Topolino, ha di sfuggita commentato "Datemi un'aspirina perché ho il mal di testa".

E mentre, come dicevamo, il futuro ci si fa incontro baldanzoso e pieno di speranze c'è chi fraintende le parole di Pier Paolo Pasolini che in Poesia popolare scrisse:
Grazie a Dio si può tornare indietro. Anzi, si deve tornare indietro. Anche se occorre un coraggio che chi va avanti non conosce

e ordina un perentorio INDIETRO TUTTA.

[...]E Zaia non si lascia nemmeno sfuggire l'occasione di tornare sul tema del dialetto. "Un'edizione del tg regionale in dialetto ci starebbe bene - spiega - magari non in sostituzione delle edizioni già esistenti, ma una aggiuntiva. Non vedo nulla di sacrilego nel fatto che le notizie possano essere comunicate nell'idioma regionale. Potrebbe essere un buon inizio per restituire RaiTre al suo progetto editoriale originale".

Le reazioni. "Un'edizione del Tgr in dialetto?
Fermo restando che le priorità sono altre, mi sembrerebbe più opportuna semmai un'edizione di un Tg in inglese per favorire una piena cittadinanza europea dei nostri giovani". Così il segretario dell'Usigrai Carlo Verna ha commentato la proposta del ministro Zaia. "Le tradizioni dei dialetti non si conservano alimentando la babele. Trovo uno scempio - sottolinea - la politica che guarda al passato prima che al futuro". Parole polemiche anche dalle opposizioni. ''I tg regionali rappresentano il
fiore all'occhiello dell'informazione Rai. Una informazione premiata dagli ascolti che ha il merito, soprattutto dopo l'esordio di 'Buongiorno Regione', di continuare ad essere un veicolo fondamentale dello stesso pagamento del canone", sostiene Giorgio Merlo, vicepresidente della Vigilanza Rai. "Se ora il ministro Zaia pensa di buttarla in caciara trasformando i tg regionali in una sorta di bollettino informativo in dialetto ha trovato il modo per affossare definitivamente anche quella grande pagina di informazione pubblica regionale". Anche l'Idv sul piede di guerra: ''Da Zaia le solite aberranti dichiarazioni", commenta Felice Belisario, presidente dei senatori dell'Italia dei Valori. "L'obiettivo dichiarato della Lega è di scardinare l'unità nazionale''. (da repubblica.it)

Mario Borghezio, intervistato da Don Chisciotte della Mancia per il giornale della parrocchia di Colognola ai Colli (provincia di Verona): "La Padania è una realtà politica, culturale ed economica ben nota in tutto il mondo, anche se la classe politica stracciona del Mezzogiorno finge di non saperlo, mentre per noi il Meridione esiste solo come palla al piede, che ci portiamo dolorosamente appresso da 150 anni. Noi ai clandestini bastardi gli diamo il mille per mille di calci in culo" ha poi aggiunto "Desidero ringraziare e salutare con una maschia stretta di mano tutti i miei compagni di bevute a cominciare dal Senatur e finendo con Calderoli e Zaia. Siamo un'allegra combriccola di avvinazzati panzoni padani che tra abbracci balli e canti ce l'abbiamo sempre duro".



Pasquale Giordano

martedì 14 luglio 2009

Un pugno ad altezza stomaco





Speeding:No one thinks big of you

venerdì 3 luglio 2009

Il bello del rugby

Tivoli 3 luglio




Il bello del rugby, miei cari lettori e soprattutto care lettrici, è il terzo tempo. Non credete alle storie di chi racconta dei gesti tecnici, del placcaggio, della metà, della ruck. O meglio, credeteci ma sappiate che c'è dell'altro dietro, molto altro.
Ieri sera, 2 luglio, ho assistito, ahimè solo da spettatore, ad una partita di fine stagione tra il Villa (pamphili) e una squadra francese di sesta categoria il cui nome non è riuscito ad entrarmi in testa. Spettacolari passaggi, roboanti scatti sulla fascia, funamboliche palle lanciate ora verso il lato chiuso, ora direttamente in touche. Placcaggi, sfondamenti, treni in corsa. STOP. È finito il riscaldamento. Velocemente gli "atleti" sotto le docce che sta per cominciare la vera partita. La partita dei piloni e degli avanti, delle panze francesi e italiane, scende in campo il meglio del meglio (cit.). Per me, panzuto e amante delle tasse alcoliche (le sorelle del tasso alcolico, purtroppo tutto ciò che è maschile non riesco ad amarlo)considerevoli, è giunto il momento di far vedere di cosa sono capace. 12 kg di pane tagliati in nemmeno 20 minuti, tutto a mano con i coltelli del mitico Chef Tony. 54654564 fette di pane che sul tavolo hanno bivaccato per dieci minuti scarsi. Comincia la danza del pane e del companatico. Ho dovuto, perché il galateo lo impone, mangiare il pane con qualcosa sopra. Credetemi, io non avrei mai voluto fare questo torto al pane ma se il galateo lo impone io non posso sottrarmi. Allora per non esagerare con gli accostamenti ho pensato bene di mettere una fetta di prosciutto crudo francese del peso di circa 50 grammi in mezza fettina di pane, l'altra mezza fettina di pane ha conosciuto da vicino un pezzo di foie gras (che ho scoperto essere fegato di oche ed anatre gonfiato in modo abnorme a seguito di un metodo d'alimentazione denominato "gavage" ovvero ingozzamento) Io non ho più mangiato nulla perché ero sazio (?) ma ho visto gente che quando non c'era più il pane a disposizione sacrificava addirittura le falangi della mano sinistra (tanto a che serve la sinistra?!?) pur di accompagnare quello che era rimasto sulla tavola. Ho visto gente mischiare contemporaneamente una fetta di prosciutto e del sanguinaccio. Bestie fameliche. Nel frattempo io conoscevo le tasse, di cui sopra, di lingua francese. Devo dire che sanno decisamente come farti perdere la testa. Bas-Armagnac stagionato, vino francese, birra francese, birra Peroni. Dopo attimi interminabili in compagnia di queste tasse estasianti è giunto il momento delle danze. Danze rituali

Today is monday
Monday is a finger day

Are you happy?
We are happy!
let me see how
LALALALALALALALALA

Today is tuesday
Tuesday is a licking day
Monday is a finger day

Are you happy?
We are happy!
let me see how
LALALALALALALALALA

Today is wednesday
Wednesday is a wanking day
Tuesday is a licking day
Monday is a finger day

Are you happy?
We are happy!
let me see how
LALALALALALALALALA

Today is thursday
Thursday is a fucking day
Wednesday is a wanking day
Tuesday is a licking day
Monday is a finger day

Are you happy?
We are happy!
let me see how
LALALALALALALALALA

Today is friday
Friday is a drinking day
Thursday is a fucking day
Wednesday is a wanking day
Tuesday is a licking day
Monday is a finger day

Are you happy?
We are happy!
let me see how
LALALALALALALALALA

Today is saturday
Saturday is a Rugby day
Friday is a drinking day
Thursday is a fucking day
Wednesday is a wanking day
Tuesday is a licking day
Monday is a finger day

Are you happy?
We are happy!
let me see how
LALALALALALALALALA

Today is sunday
Sunday is a prayer day

Successivamente la canzone del rugbista che mi rifiuto di trascrivere perché sciocca, sessista e volgare(!), canzoni francesi, altre italiane. Ad un certo punto qualcuno ha spento la musica e mi sono svegliato nel mio letto con tanta sete d'acqua.

Sarà stato un sogno?

Stamattina una cassetta da collezione di Bas-Armagnac fa mostra di sé sulla mensola della mia camera. Se facessi un lavoro dove è necessario presentarsi in maniche di camicie e cappio di cravatte, indosserei una simpaticissima cravatta blu dono di una squadra francese di rugby giunta fino a Roma dai pirenei francesi.


Pasquale Giordano

sabato 16 maggio 2009

Scontri tra tifosi su A1 un morto

Locandina presentazione libro



Rassegna stampa del giorno 11 novembre 2007 : 

In cauda venenum:
 "Dalla parte della polizia anche oggi"
di Michele Brambilla
 Con tutta la pietà per il tifoso della Lazio ucciso, e con tutto lo sconcerto per il gravissimo comportamento del poliziotto che ha sparato, non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla realtà e non vedere quale sia, nella demenziale giornata di ieri, il fatto più inquietante per il Paese. È la colossale caccia al poliziotto che si è scatenata in tutta Italia; gli assalti ai commissariati; gli incidenti su campi di calcio che nulla avevano a che fare con quanto accaduto; le partite rinviate o sospese per l’infame ricatto dei cosiddetti «ultrà», lupi che per un giorno hanno preteso di vestire i panni dell’agnello.
Ricapitoliamo i fatti. Ieri mattina, a un autogrill nei pressi di Arezzo, la polizia è intervenuta per sedare una rissa tra automobilisti. Intervento improvvido, anzi maldestro, anzi gravemente colpevole, possiamo anche usare il termine «assassino», visto che un agente ha sparato ad altezza d’uomo contro chi se ne stava già andando. C’è scappato il morto. Solo a dramma consumato s’è saputo che i litiganti erano divisi dal tifo sportivo: juventini contro laziali. Ma per quanto ne sapessero i poliziotti, si poteva trattare anche di tutt’altro: non è stata, insomma, un’operazione di ordine pubblico contro il «tifo organizzato».
Ma anche se lo fosse stata: dalla tragedia di Arezzo gli ultrà di tutta Italia hanno preso pretesto per scatenare una sorta di guerra civile degna d’un Paese sull’orlo di un golpe. Chi sono questi soggetti che hanno costretto otto squadre a non giocare, terrorizzato chi era allo stadio con i bambini, e poi incendiato caserme, ferito poliziotti, sfasciato auto e negozi? Sono singolari personaggi usi a scannarsi fra loro per l’«amore» a una maglia, ma anche a trovarsi solidali quando c’è da abbattere tutto ciò che ai loro occhi appare come l’ordine costituito, di cui lo «sbirro» è il facile simbolo. Ma quale «ordine»: è solo il vivere civile, la pacifica convivenza, la gioia di assistere a una partita di calcio. È tutto questo che hanno in odio.
Il poliziotto che ha sparato va processato e, se risulterà colpevole, condannato e licenziato. Ma che cosa ci fa più paura? La possibilità che una singola persona possa sbagliare o anche impazzire, oppure la presenza in Italia di simili bande? Ecco perché diciamo che i delinquenti sono loro, gli ultrà che ieri hanno messo a ferro e fuoco mezza Italia.
E non solo ieri. Sono anni che viviamo sotto l’incubo di questi personaggi che il mondo del calcio non ha mai avuto il coraggio di emarginare veramente. Quanti sono? Centomila? Cinquantamila? O forse solo ventimila? Comunque troppi. È una vergogna che ogni domenica migliaia di poliziotti - «ricompensati» con quattordici euro lordi - debbano essere sottratti a ben più importanti incarichi per evitare i danni di questi dementi.
Gli ultrà? Via, sciò, fuori dai piedi. Che non entrino mai più, negli stadi. E se sarà necessario fermare il calcio, lo si fermi. Per una volta ha ragione Beppe Grillo: ci ha stufato, questo calcio così stressante, aggressivo, con le sue polemiche che rincoglioniscono.
Noi stiamo con la polizia, non c’è neanche bisogno di dirlo.

 (12 novembre 2007)
 Ci sono molti interrogativi che non hanno trovato risposta:
 Come mai un agente di polizia ha sparato e soprattutto quando un agente di polizia può sparare?
Provo a rispondere dopo essermi documentato su internet: “ […] l'uso delle armi è legittimato dallo stesso articolo che lo consente per prevenire alcuni delitti molto gravi, come l'omicidio, la strage ed altri. Ad esempio: Tizio sta colpendo ripetutamente con una spranga di ferro Caio sulla riva di un torrente le cui sponde sono distanti tanto da impedirne un attraversamento rapido, il poliziotto si trova sulla riva opposta. Potrebbe essere, questo,  un caso di uso legittimo delle armi. Poi c'è la legittima difesa, con la difesa proporzionata all'offesa: da qualche sentenza si deduce che non vuol dire che per difendersi bisogna avere la stessa identica arma di chi attacca, visto che la polizia non ha come arma d'ordinanza né coltelli né spranghe di ferro né estintori né AK47. Comunque ogni situazione è un caso a parte. Esempio illegittimo di uso delle armi personalmente ritengo quello attuato dal poliziotto Spaccarotella, in quanto, pur essendoci il "fiume in piena" (l'autostrada), non vi era in atto un'azione violenta rientrante tra quelle dell'art. 53 del Codice Penale.”
 Codice Penale,. Libro Primo,. Titolo III: del reato. Capo I: del reato consumato e tentato. 
Articolo 53: “Uso legittimo delle armi 
Ferme le disposizioni contenute nei due articoli precedenti, non e' punibile il pubblico ufficiale che, al fine di adempiere un dovere del proprio ufficio, fa uso ovvero ordina di far uso delle armi o di un altro mezzo di coazione fisica, quando vi e' costretto dalla necessita' di respingere una violenza o di vincere una resistenza all'Autorita' e comunque di impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona (1) . 
La stessa disposizione si applica a qualsiasi persona che, legalmente richiesta dal pubblico ufficiale, gli presti assistenza.
La legge determina gli altri casi, nei quali e' autorizzato l'uso delle armi o di un altro mezzo di coazione fisica.
(1)Comma cosi' modificato dalla L. 22 maggio 1975, n. 152. 

Fissiamo quindi la nostra attenzione: “quando vi e' costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza all'Autorita' e comunque di impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona”  Stando alle testimonianza di persone super partes (ovvero non legate da alcun legame o vincolo  all’accusa o alla difesa)  non vi era necessità alcuna di impugnare l’arma e fare fuoco. Puntando oltretutto una vettura in movimento nell’area di servizio opposta facendo compiere al proiettile una traiettoria a dir poco potenzialmente pericolosa. Basti pensare che stiamo parlando della rete autostradale italiana dove con buona probabilità transitano veicoli di tutte le dimensioni ogni 2 secondi. Stiamo parlando non di un gesto avventato come quello che si può commettere in una situazione di estrema tensione o quando si è in pericolo, bensì di un gesto criminale che aveva il solo scopo di uccidere. Se anche avesse sparato in aria, o ponendo il caso che il proiettile sia stato deviato dalla rete, quale attenuante può invocare un uomo che estrae la pistola e fa partire un colpo a distanza di almeno 60 metri con la possibilità di per nulla remota di uccidere un automobilista in transito?NESSUNA. È colpevole come chiunque altri abbia commesso in vita un errore che è costato perdite umane. Quindi dovrebbe pagare....se solo qualcuno credesse ancora nella legge!
Pasquale Giordano

martedì 12 maggio 2009

Marco Paolini




"Album d'Aprile, tra un campo di rugby e la piazza" di e con Marco Paolini

La versione proposta con le musiche eseguite dal vivo da Lorenzo Monguzzi (Mercanti di Liquore) è quella proposta per la diretta televisiva trasmessa da La7 il 1 febbraio 2008.

Martedì 17 marzo ore 21 teatro Giuseppetti di Tivoli



Lo spettacolo è un racconto di formazione articolato, che condensa in due ore le storie di ragazzi di provincia nel passaggio dalla giovinezza alla maturità. Si tratta di una biografia collettiva i cui protagonisti sono amici e compagni d’avventura e di scelte. I ragazzi già descritti in altri ALBUM intitolati ADRIATICO, TIRI IN PORTA e LIBERI TUTTI sono cresciuti e sono arrivati all’esame di maturità.

Questo è il quarto racconto degli ALBUM DI MARCO PAOLINI collegati, ma indipendenti l’uno dall’altro. La storia personale dei protagonisti intreccia la memoria collettiva dell’Italia segnata in quegli anni da ferite come la bomba di maggio in piazza della Loggia a Brescia.

“Questa storia è inventata, ma dentro ci sono molte “cose vere”, mescolate e combinate. C’è il Rugby che mi è stato insegnato con passione da chi lo gioca, perché io non ho mai giocato, solo ammirato da fuori. C’è la registrazione di Brescia, dell’attentato; ci sono i testi del Libro Verbali Assemblee del Circolo I maggio, tutti rigorosamente autentici; ci sono tante storie vere di sport, di bar, di piazza che mi sono state regalate da amici generosi che riescono a tener acceso in testa al circuito dalla memoria e mi sorprendono con i loro racconti. Io che ho la memoria corta devo a loro la mia voglia di raccontare ancora.”



Teatro Giuseppetti

Vicolo dell'Inversata, 5

Tivoli

0774335087


Intervento pubblicato il 16 marzo 2009 sul sito internet Tibur Superbum Tivoli Rugby Club



Pasquale Giordano