esperienze comunicative nel bagaglio da viaggio di un aspirante storyteller

domenica 13 dicembre 2009

E si ostinano a chiamarla "Laqualunque" dello Sport

di Pasquale GIORDANO


La Gazzetta dello Sport 001
(la prima pagina della Gazzetta dello Sport illustrata, 21 gennaio 1978. In foto:Paolo Rossi)
C'è uno strano movimento nei fine settimana in Italia: è quello degli sportivi. Frotte di uomini/donne/adulti/bambini che si muovono, in lungo e in largo per lo stivale, per partecipare a campionati, grand prix, esibizioni, esercizio di stile. Giocano a: rugby; volley; basket; hockey su prato; curling. Tirano di scherma, lanciano palline lontano lontano nel cielo, guardano verso l'orizzonte aspettando che un piatto si palesi nel cielo per punirlo di tanta audacia, sparandogli.




Collage Prime pagine
C'è uno strano movimento giornalistico/televisivo in Italia che nei fine settimana si incazza perché le strade sono intasate dagli uomini/donne/adulti/bambini di cui sopra: sono i dipendenti di una serie di testate giornalistiche che nella dicitura si fregiano del nobile termine "sport" ma che in realtà poi si prodigano per seguire il popolare giuoco del calcio. Come se le colonne d'Ercole del mondo sportivo italiano fossero rappresentate dai due pali della porta e dalla linea di bordo campo. Lungi da me l'idea di togliere spazio al calcio. È lo sport nazionale, lo sport di una nazione intera e anche il mio sport, lo sport che mi ha fatto crescere e innamorare del sacrificio sportivo. Ma non si risolve tutto qui. Non è un attacco al calcio ma all'informazione sportiva. Serve che il calcio si sveleni decisamente, non può diventare una ragione di vita ma dovrebbe essere semplicemente un "pretesto" per trovarsi insieme agli amici. Tutti guardano con preoccupazione alle domeniche calcistiche pensando agli ultras. Io guardo con preoccupazione alle "domeniche sportive" che di "controcampo" fanno "processi" ad arbitri, guardalinee, attaccanti, difensori, procuratori, ultras, vecchiette, Moggi e chi più ne ha ne metta.
Provate ad immaginare che effetto dirompente avrebbe se ad esempio la "Domenica sportiva" invece della moviola e delle polemiche raccontasse di una bella mattinata passata a sudare in mountain-bike. Provate a pensare che bello sarebbe se la gente sapesse che esiste un campionato di rugby e non solo la nazionale. Chiudete gli occhi e provate ad immaginarvi il popolo italiano che viene a conoscenza del fatto che esiste un campionato nazionale assoluti di scherma, di nuoto, di atletica. Adesso provate a pensare ad un bimbo che invece di coltivare (sarebbe meglio dire zappare) sogni di ricchezza su un campetto da calcio sgangherato di periferia, salisse su una pedana per tirare di scherma, scendesse sul parquet per giocare a basket o a pallavolo o a pallamano, calcasse il manto erboso per giocare a rugby o a hockey sul prato o a ruba bandiera. Poi, finita la propria attività ludica e sportiva, corresse a prendere la radiolina (e chi la usa più?!?) indossando le cuffie o sparando al massimo dalle casse dell'autoradio la formazione del Milan che sfida la Juventus per la conquista dello scudetto.


Bianca Del Carretto
(Bianca Del Carretto)
Sicuramente si riuscirebbe a non rendere un torto ad una brava spadista come Bianca Del Carretto che, all'indomani della conquista della medaglia d'oro per la prova a squadre agli ultimi campionati mondiali di Antalya (Turchia), ha rilasciato alla Gazzetta dello Sport una intervista nel corso della quale si dichiarava soddisfatta della prova fornita. La giornalista, che ha raccolto tale testimonianza, l'ha pubblicata poi come dichiarazione di una certa Ilaria del Carretto(cliccare per credere ). A proposito: Bianca Del Carretto ha vinto sabato la medaglia d'oro alla prima prova del campionato assoluti di scherma in corso di svolgimento a Ravenna. Ça va sans dire!

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