esperienze comunicative nel bagaglio da viaggio di un aspirante storyteller

giovedì 14 gennaio 2010

Capitan Censi: naturalmente, il calcio

di Pasquale Giordano
Vincenzo Censi (c)

Vincenzo Censi è un distinto signore di Tivoli. Posato e spesso sorridente, mai sopra le righe. È il capitano dell’A.S. Disabili Roma 2000 e soprattutto della nazionale italiana di calcio a 5 per non vedenti. L’amore di Vincenzo per il calcio si perde nei ricordi di un’infanzia passata a giocare “nei campi vicino casa”


Da bambino, pur avendo perso la vista a tre anni, giocavo con i miei amici di quartiere nei campi che avevamo dietro casa. Crescendo ho frequentato il glorioso Istituto Statale Augusto Romagnoli di Roma. Là, avevamo il campetto regolamentare di calcio. Tornato a Tivoli non ho più fatto sport fino a 20 anni quando ho cominciato a praticare agonisticamente il nuoto. Ho vinto molte medaglie d’oro con ottime prestazioni che mi erano valse la qualificazione alle Para Olimpiadi di Los Angeles (USA) nel 1984. In America quell’anno non ci andai più perché mi sposai. Nel 1985 invece ho cominciato la mia lunga carriera da calciatore. Per dieci anni ho calcato i campi di gioco nel campionato organizzato dalla UISP (Unione Italiana Sport per Tutti), nel 1995 invece l’organizzazione è passata alla FISD (Federazione Italiana Sport Disabili). Ho sempre giocato con la Roma con la quale ho vinto anche qualche scudetto, ho 47 anni ma non demordo, sono il capitano della Roma e della Nazionale ma non mi sento arrivato.
Per una persona non vedente qual è la cosa più difficile?
Per un non vedente è difficile rapportarsi con la posizione nello spazio, riuscire a capire in quale posizione precisa del campo si stazione e soprattutto qual è la posizione dei compagni e degli avversari.
Come si ovvia?
Con l’abitudine e con l’esperienza. Nel nuoto per esempio, almeno quando lo praticavo io, l’allenatore aspettava ai bordi della piscina e poggiava una mano sul capo dell’atleta per fargli capire che doveva effettuare la virata (adesso il momento della virata viene comunicato dall’allenatore con un fischio, ndr). Nel baseball il gesto più complicato è la battuta, ci vuole molto tecnica. In una mano si tiene la pallina e nell’altra la mazza. La palla può rotolare in terra . Chi staziona sulle basi, per dare la posizione, batte di continuo delle tavolette emettendo dei suoni mentre dalla terza a casa base ci si orienta sentendo il grido dell’arbitro che chiama “Gioco”.
Nel calcio?
Nel calcio a 5 vigono le stesse regole del calcio per vedenti. Si gioca in 5 e il portiere è l’unico vedente in squadra. Naturalmente quest’ultimo non può lasciare l’area delimitata di due metri davanti alla porta per nessuna ragione. La palla è di cuoio, ci sono 4 o 5 punti in cui vengono internamente introdotte delle placchette di metallo che rimbalzando per terra emettono rumore e ti danno la posizione del pallone.
Gli arbitri?
Molte volte si pongono rispetto allo sportivo in modo quasi permissivo assumendo atteggiamenti quasi pietistici. È una forma mentis che non è facilmente correggibile. Ho partecipato ad una riunione degli arbitri a Frascati per cercare di sensibilizzarli al nostro gioco, ad essere partecipi e non ad assistervi. Abbiamo disputato una partitella dimostrativa e i nuovi arbitri si aspettavano di trovare delle persone statiche, ferme, facili da controllare e invece hanno assistito ad una partita intensa e piena di scontri fisici(non perché non si vedeva l’avversario ma dettati dall’agonismo, ndr).
Sei il capitano della Roma, quale campionato state disputando?
Nel campionato nazionale non ci sono categorie ma due gironi divisi per criteri di territorialità. Noi siamo nel girone nord in compagnia di una squadra ligure, una toscana e una marchigiana. Il girone Sud invece è composto da Napoli, Lecce, Bari, Siracusa. Siamo secondi a 3 punti mentre la prima è a 4 punti.
Qual è il tuo ruolo in campo?
Nel calcetto per non vedenti, per quanto è possibile, bisogna stazionare in zone precise del campo. La nostra nazionale gioca da sempre con una disposizione a rombo con un difensore,due ali sulle fasce e un pivot che gioca in attacco. Sono un centrale difensivo ma so adattarmi bene in tutti i ruoli e ho giocato in tutti i ruoli.

Nazionale Italiana Calcio a 5 per non vedenti
In nazionale?
Ho esordito in nazionale nel 2003. Lo stesso anno in cui abbiamo partecipato al primo europeo a Manchester arrivando ultimi. Due anni dopo siamo stati a Malaga classificandoci quinti, sempre quinti nel 2007 ad Atene e ultimi nel 2009 a Nantes in Francia. A nostra discolpa posso dire che ci alleniamo su terreni in erba sintetica e non siamo abituati a giocare su campi in erba dove la palla scivola più velocemente ed è difficile sentire l’avversario che arriva.
Un episodio da tifoso e uno da calciatore che ti piace ricordare
Da sempre sono un tifoso del Milan ma la mia prima partita allo stadio fu all’Olimpico di Roma. Avevo 8 anni e stavamo assistendo ad una partita della nazionale, eravamo accompagnati da Don Amleto che si sedeva sulle gradinate insieme a noi facendoci la cronaca di quello che succedeva in campo. Sono stato più volte a Milano a seguire il Milan nell’82 con dei miei amici. Il mio idolo da sempre è Gianni Rivera. Ho avuto l’onore di incontrarlo e di stringergli la mano in occasione della premiazione in Campidoglio per la vittoria del nostro primo scudetto.
Da giocatore invece ricordo con piacere la partita contro il Portogallo. Alla fine del primo tempo perdevamo per uno a zero, io giocavo sulla fascia ma chiesi al mio allenatore di schierarmi in difesa dando la possibilità a tutti gli altri miei compagni di buttarsi in avanti. Difesi benissimo in quella partita visto che alla fine vincemmo per 3 gol a 1.

Per il futuro?
Non girano molti soldi nel nostro sport, per la maggior parte viviamo di autotassazione. Di solito chiediamo sovvenzionamenti alle istituzioni oppure organizziamo delle partite dimostrative in giro per sensibilizzare la persone. Io avrei in mente di organizzare qualcosa nella nostra zona, una partita o una manifestazione per raccogliere fondi per il nostro sport. Questo giornale lo legge anche chi può darci questa possibilità, spero che non sia un appello lasciato cadere nel vuoto.

1 commento:

Unknown ha detto...

Cosa dire grazie Pasquale io non sapevo che ci fosse una squadra di non vedenti e addirittura un' campoinato nazionale e mondiale,questo dimostra quanta forza d'animo hanno queste persone sono solo da ammirare complimenti un nuovo tifoso..............Tommaso