esperienze comunicative nel bagaglio da viaggio di un aspirante storyteller

domenica 28 febbraio 2010

L'Italia s'è desta e vince sulla Scozia

Di Pasquale Giordano
Pablo Canavosio
(courtesy of gettyimmage.com)
Roma - Dopo due anni di digiuni, ancora contro la Scozia, arriva la vittoria dell’Italia nel 6 Nazioni 2010. Bella partita giocata bene difensivamente e in maniera superba nella collisione, sempre vinta dagli azzurri. Il punteggio finale di 16-12 è una boccata d’ossigeno per l’intera nazione ovale. Si allontana il cucchiaio di legno per un anno, ma soprattutto si comincia a vedere lo spirito e la cattiveria di un gruppo coeso da cui ripartire per qualcosa di più importante. Next stop: Paris

Mirco Bergamasco dalla mira infallibile
Comincia bene l’Italia che riesce ad imbrigliare la Scozia. I primi placcaggi italiani mostrano una linea difensiva molto attenta e ruvida come non mai.
La prima occasione per segnare punti viene dalla mischia vinta dall’Italia a ridosso dei 22 scozzesi che genera un calcio libero. Mirco Bergamasco è in giornata e comincia la sua personalissima partita fatta di calci e finalmente corse, alla fine ne butterà dentro 4 (3 calci e 1 trasformazione) per un totale di 11 punti che peseranno tantissimo nell’economia della partita. Di nuovo in attacco l’Italia e di nuovo la difesa scozzese commette fallo in fase di ruck: 6-0. Da questo calcio l’Italia perde la concentrazione e concede moltissimo agli scozzesi. La voglia di strafare e la poca precisione generano tre calci, due dei quali vengono buttati in mezzo dal mediano d’apertura scozzese Dan Parks. Finisce il primo tempo e il tabellino segna 6-6 che ben fotografa l’andazzo della partita.

Highlanders in vantaggio
Il secondo tempo comincia con un calcio assegnato all’Italia dal mediocre arbitro inglese Dave Pearson (Inghilterra) per un fallo di mani in ruck. Bergamasco prende il pallone e lo calcia in mezzo ai pali: 9-6. La Scozia si getta in avanti disordinatamente, convinta di dover vincere la partita. Azione prolungata dentro ai 22 italiani, la palla viaggia da una fascia all’altra, gli scozzesi non riescono a trovare un pertugio. Nel frattempo Gonzalo Canale è steso atterra all’altezze della fascia sinistra della difesa italiana che è rimasta sguarnita, sta ricevendo le cure del dottore e del fisioterapista per una botta alla spalla, gli scozzesi notano il buco e aprono velocemente sulla sinistra del loro attacco. Quattro scozzesi contro un solo italiano, ci si aspetta la meta e invece dal nulla rispunta Canale che con l’aiuto dei suoi compagni, nel frattempo accorsi, bloccano gli scozzesi proprio sulla linea di meta. Sugli sviluppi dell’azione successiva drop di Dan Parks che va a buon fine e riporta in parità gli scozzesi. Passano 20 minuti dove gli avanti delle due squadre si danno battaglia e i trequarti cercano di trovare impreparati gli avversari nel gioco al piede. Non succede nulla se non il calcio che porta in vantaggio per la prima volta gli scozzesi.

Canavosio suona la carica
Cambia l’atteggiamento in campo degli azzurri. La paura di perdere fa capolino e in mano ha il cucchiaio di legno. Gli italiani non ci stanno e avanzano con caparbietà. Ruck, Canavosio (nel frattempo entrato al posto del poco preciso Tito Tebaldi) apre per Gower che finta il passaggio e crea il buco per Gonzalo Canale. Questi esplora la linea difensiva scozzese e riesce a bucarla, corre oltre e viene fermato a 10 metri dalla linea di meta. Riciclo veloce per il sostegno di Canavosio che prende la palla e la lascia solo dopo averla schiacciata in meta. Trasformazione di Mirco Bergamasco per il 16-12 finale.
Cambiano gli uomini dei due pacchetti di mischia, giusto in tempo per giocare l’ultima mischia dentro ai 22 italiani. Il risultato non cambia più. Tre minuti di mantenimento italiano e può cominciare la festa al Flaminio: il cucchiaio di legno non avrà i colori dell’Italia.

Il commento
Bella prova del gruppo che dallo scorso giugno è cresciuto, ma soprattutto ha maturato dalla esperienza la giusta consapevolezza nei propri mezzi. Avere una base solida su cui costruire il futuro della nostra nazionale fa ben sperare per il futuro. Finalmente in questo Sei Nazioni la nostra nazionale è scesa in campo con la cattiveria necessaria a vincere una partita. L’atteggiamento di tutti i rugbisti italiani è stato ineccepibile. Il sostegno collettivo ha sopperito agli errori commessi singolarmente. Ruvidi in difesa, decisi nei placcaggi, puntuali nel raddoppio. La Scozia non ha avuto un attimo di respiro e non ha mai potuto attaccare con tranquillità. Peccato ancora per i calci tattici imprecisi, è una situazione di gioco che necessita un pizzico di attenzione in più. Oggi c’era la Scozia che non ha saputo sfruttare bene le occasioni avute, ma a Parigi sarà difficile difendere le ripartenze dei fortissimi trequarti francesi.

Le parole del Terzo Tempo
Nick Mallet (head coach Italia): “Ringrazio tutti i tifosi italiani che hanno cantato l’inno all’inizio, ci hanno dato la spinta giusta per vincere questa partita. Abbiamo giocato una buona fase difensiva, non concedere una meta alla Scozia non è cosa di poco conto. Non siamo i migliori ma sono contento per la bella prova. Con molto impegno siamo riusciti a creare un gruppo affiatato. I risultati di oggi hanno le radici nel tour australe dello scorso giugno, quando il gruppo ha cominciato a definirsi.”

Pablo Canavosio (mediano di mischia Italia): “Finalmente abbiamo vinto. Abbiamo lavorato moltissimo ma avevamo raccolto molto poco. La soddisfazione è tanta, partendo dai tifosi, passando per tutta la squadra, finendo a me che in questa stagione ho giocato davvero poco.”

Leonardo Ghiraldini (tallonatore, capitano Italia): “Volevamo la vittoria perché ci siamo stufati delle sconfitte onorevoli. Il risultato di oggi fa bene al morale di tutto il gruppo. Volevamo imporci attaccando e ci siamo riusciti. Siamo scesi in campo molto concentrati e la vittoria ci ripaga di tutti i sacrifici.”

Mirco Bergamasco (trequarti ala Italia): “Mi alleno a calciare almeno 50 minuti ad allenamento. Per fortuna oggi i calci miei non erano impossibili da mettere dentro. La nostra difesa sta diventando un punto di forza e dà fiducia alla squadra. Nonostante qualche errore commesso ci siamo buttati in attacco senza avere paura di sbagliare. Non pensavamo alla vittoria all’inizio, ma solo a giocare bene. Il risultato si costruisce, minuto dopo minuto, solo con il sacrificio.”

ITALIA – SCOZIA 16–12 (6-6)
Sabato 27 febbraio, ore 14.30 - Stadio Flaminio, Roma
XV Italia:15 Luke McLean, 14 Andrea Masi, 13 Gonzalo Canale, 12 Gonzalo Garcia, 11 Mirco Bergamasco, 10 Craig Gower, 9 Tito Tebaldi, 8 Alessandro Zanni, 7 Mauro Bergamasco, 6 Josh Sole, 5 Marco Bortolami, 4 Quintin Geldenhuys, 3 Martin Castrogiovanni, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Salvatore Perugini.
A disposizione:16 Fabio Ongaro, 17 Matias Aguero, 18 Carlo Antonio Del Fava, 19 Paul Derbyshire, 20 Pablo Canavosio, 21 Riccardo Bocchino, 22 Kaine Roberston.

XV Scozia:15 Hugo Southwell, 14 Simon Danielli, 13 Max Evans, 12 Graeme Morrison, 11 Sean Lamont, 10 Dan Parks, 9 Chris Cusiter, 8 Johnnie Beattie, 7 John Barclay, 6 Kelly Brown, 5 Al Kellock, 4 Jim Hamilton, 3 Euan Murray, 2 Ross Ford, 1 Allan Jacobsen.
A disposizione:16 Scott Lawson, 17 Alasdair Dickinson, 18 Nathan Hines, 19 Al Strokosch, 20 Mike Blair, 21 Phil Godman, 22 Nick De Luca.

Arbitri:Dave Pearson (Inghilterra); Peter Fitzgibbon (Irlanda), Tim Hayes (Galles)

Marcatori: Mirco Bergamasco(Ita)3 calci di punizione, 1 trasformazione; Dan Parks (Sco) 3 calci di punizione, 1 drop; Pablo Canavosio (Ita) 1 meta.

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