esperienze comunicative nel bagaglio da viaggio di un aspirante storyteller

lunedì 8 febbraio 2010

First time's a charm

di Pasquale Giordano
Payton Manning
Miami - Mancano tre minuti al fischio finale del quarantaquattresimo Super Bowl. Il punteggio è 24-17 per i New Orleans Saints. Il drive è in mano ai Colts di Indianapolis che stazionano sulle 34 yards avversarie. UP! La palla arriva nelle mani di Payton Manning. Tre passi indietro. Rapido sguardo a destra e sinistra. Lancio. Boato del pubblico. A ricevere la palla, o meglio ad intercettarla, è il cornerback Saint che indossa il numero 22: Tracy Porter.

Eppure il match, era cominciato in maniera diversa.

1st quarter
Pierre Garcon #85
Il primo quarto è tutto di marca Indianapolis. Prima un field goal piazzato dalle 37 yards e poi, magnificamente, un touchdown. Ma sminuire quest'ultima azione di gioco in due parole sarebbe un crimine. Già, perché i Colts sono ripartiti dalle proprie 3 yards, con l'intera lunghezza del campo da dover percorrere per chiudere il drive con il massimo punteggio. Ecco che viene fuori la capacità di lettura della difesa del perfezionista quarterback dei Colts Payton Manning. Dalle tre yards decide per un running game, conquista il primo down e da questo momento saranno running game spesso per Joseph Addai. Sembra il lavoro certosino di una operosa colonia di formiche che lentamente conquistano terreno fino ad arrivare a ridosso delle 20 yards avversarie. L'abile Manning guarda verso sinistra ma sa già la traccia che correrà il suo wide receiver Pierre Garçon. Lancia un touchdown-pass per le mani del numero 85 haitiano Garçon che controlla la palla e regala altri 7 punti ai Colts che chiudono il primo quarto 10-0.

2nd quarter
Garrett Hartley #5
Durante la pausa, i solerti addetti alle statistiche della CBS ci informano che nessuna squadra è riuscita in un Super Bowl a recuperare uno svantaggio superiore ai 10 punti. Come suonasse d'avviso ai Saints che nel secondo quarto segnano due field goal con Garrett Hartley (il kicker più pagato della NFL) approfittando della temporanea sterilità dell'attacco del midwest. Anche il secondo quarto regala emozioni. Ad esempio c'è il sack da parte di uno degli uomini più attesi di tutti Dwight Jason Freeney (a rischio la sua presenza fino all'inizio del match) ai danni del qb Drew Brees. C'è il wide receiver Saints, Marques Colston, che cade a pochi metri dalla end zone Colts. O la corsa del running back Mike Bell (Saints) che perde l'appoggio del piede sinistro nel momento del cambio di passo proprio a poche iarde dalla end zone. Oppure l'ultimo tentativo dell'attacco di New Orleans che si affida alla corsa del running back Pierre Thomas, respinto al mittente da 4/5 uomini della difesa Colts.
Sembra impossibile per New Orleans rimontare ma si chiamano Saints e non bisogna mai disperare.

Halftime Show: Rock'n'Roll
Roger Daltrey (L) and Pete Townshend (r)
Il giovane gruppo The Who (o quel che ne rimane, ahimè) strimpella qualche canzonetta poco conosciuta dal pubblico. È un omaggio ad una nuova serie televisiva americana che prima o poi arriverà anche in Italia. Il titolo è tutto un programma: CSI. Vorrebbe dire pressapoco Crime Scene Investigation.

3rd quarter
Joseph Addai
Riprendono le ostilità. A calciare sono i Saints che riprendono il gioco con un safe kick ovvero con un calcio breve in modo da poterlo subito recuperare avendo così la possibilità di attaccare. Succede proprio questo e nello sviluppo dell'azione Pierre Thomas corre una traccia stranissima lasciando sul posto buona parte della difensive line Colts conquistando un touchdown che porta per la prima volta in vantaggio i Saints. Payton Manning si sente minacciato dall'intraprendenza dei Saints e decide per il passing game di quasi 40 yards. L'azione continua e quando sono a dieci metri dalla end zone dei Saints, Manning affida la palla a Joseph Addai che copia l'azione precedente di Pierre Thomas ma ci infila due o tre veroniche. Risultato: touchdown e punteggio 17-13 per i Colts. Loro ancora non lo sanno ma saranno questi gli ultimi punti che segneranno in questa serata mentre i Saints accorciano le distanze grazie all'ennesimo field goal di Garrett Hartley.

4th quarter
Jeremy Shockey #88
Comincia il quarto e ultimo quarto. I Colts sembrano forti della convinzione che il più è stato fatto o che comunque sono in grado di riagguantare i Saints in qualsiasi momento. Manning e i suoi non spingono mai sull'accelleratore. Quando provano a farlo vengono tenuti spesso a bada dalla poco attenta ma comunque efficace linea difensiva dei Saints. Payton Manning lancia per Austin Collie che però viene anticipato da Jonathan Vilma, passaggio incompleto e possibilità di segnare un field goal per Matt Stover che però calcia fuori misura. Manning comincia a mostrare segni di nervosismo. Pronta la reazione dei Saints che di forza entrano nella end zone avversaria sfruttando anche la potenza del tight end Jeremy Shockey. 22-17 per i Saints che invece di trasformare il touchdown con un calcio(un punto aggiuntivo) decidono di convertirlo con un tentativo di touchdown (due punti aggiuntivi) per provare a mettere quanti più punti possibili tra loro e i Colts. Drew Brees lancia per Lance Moore che riceve ma cade lasciando qualche dubbio sull'effettiva posizione della palla e del corpo. Gli arbitri decidono che è passaggio incompleto, Sean Payton, head coach dei Saints, sfrutta uno dei suoi due challenge per usufruire dell'istant replay permettendo agli arbitri di tornare sui loro passi e assegnare due punti ai Saints che allungano a 7 i punti dai Colts, esattamente la lunghezza di un touchdown convertito.

L'appuntamento mancato: intercept
Payton Manning
Il cronometro dice che mancano 3 minuti e 24 secondi alla fine di questo Super Bowl, i Colts sono in attacco. Payton Manning lancia la palla nel punto in cui tra qualche millesimo di secondo ci saranno le mani del suo wide receiver Reggie Wayne. Il mestiere del qb è difficile e duro, la scelta del tempo è fondamentale. Bisogna lanciare la palla prima che la traccia sia stata completata dal wide reciver. Bisogna affidare la palla al vento sperando che giunga in perfetto orario all'appuntamento.
Nella piacevole notte di Miami, la palla lanciata da Manning non incontra le mani di Reggie Wayne ma quelle di Tracy Porter corner back Saints che per mostrare di aver gradito l'inatteso dono lo va a riportare indietro di 74 yards, fino alla end zone. Scrivendo fine al quarantaquattresimo Super Bowl.
Tracy Porter

First time's a charm [ESPN America cit.]
New Orleans Saints
New Orleans Saint vincono per la prima volta il Super Bowl. Per la città bagnata dal fiume Mississipi è un autentico giorno di festa. In seguito all'uragano Katrina di 4 anni fa, era stata paventata l'ipotesi che la franchigia avrebbe potuto essere traslocata in qualche altra città della Louisiana. Per fortuna ciò non è mai avvenuto. Ecco perché quando a Bourbon Street, nel quartiere francese, si comincia a dare il via alle danze a qualcuno saranno sembrate danze liberatorie. La festa durerà qualche settimana vista la concomitanza con il Mardi Gras.
Bourbon Street
I Saints sono in paradiso, hanno vinto il loro primo Super Bowl, Who Dat!

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