esperienze comunicative nel bagaglio da viaggio di un aspirante storyteller

lunedì 8 febbraio 2010

Flash Mob: nonsense virale

di Pasquale Giordano


Roma - Chiunque sia capitato dalle parti della Stazione Termini di Roma sabato 6 febbraio, mentre un centinaio di persone ballavano su musiche coreografate, deve aver pensato di trovarsi sul set di qualche film in stile musical. Invece si sbagliava, trattavasi di flash mob, un appuntamento virale per ridere e sentirsi tutti più liberi.

Tentativo di spostamento Caffe Pedrotti
Un flash mob (o flashmob)è un vasto gruppo di persone che si riunisce all'improvviso in un luogo pubblico, per compiere un atto insolito e inutile per un breve periodo di tempo, per poi rapidamente disperdersi.
Il termine flashmob è generalmente applicato solo ai raduni organizzati via sms, e-mail e comunque mai a raduni con finalità politiche o di marketing.
Il primo flashmob è stato creato nel 2003 a Manhattan (New York) da Bill Wasik, senior editor Harper's Magazine. Le origini di queste manifestazioni lampo erano sconosciute fin quando nel 2006 lui non ha scritto un articolo su Harper's Magazine.
Il primo tentativo non ebbe successo perché qualcuno avviso della loro presenza lo store dove si sarebbe dovuto tenere l'evento. I tentativi successivi però andarono meglio. Come quando in centinaia si presentarono in un negozio di tappeti, raccolti tutti intorno al più grande dei tappeti dissero ai venditori che facevano parte di un "gruppo dell'amore" e che avevano bisogno di un grande tappeto per amarsi. O quando circa duecento persone affollarono un negozio di scarpe a Soho comportandosi come se fossero sopra un bus turistico.
In Italia non è insolito partecipare, assistere o leggere di qualche flash mob come la lotta dei cuscini (soft fight anche se negli USA si chiama pillow fight) a piazza Trilussa a Roma. Come il Moto Gp a Bologna (naturalmente a piedi). Sempre a Bologna hanno provato a lamentarsi tutti insieme al Mc Donald's di via Indipendenza dei regali trovati nell'happy meal: telefoni cellulari oppure orologi non graditi. Come i gavettoni in piazza a Catania. Come a Milano dove sulle note della colonna sonora de Il tempo delle Mele, 200 persone hanno abbracciato e baciato i passanti. Come a Padova dove hanno tentato di spostare di un metro l'edificio che ospita il Caffè Pedrocchi, naturalmente con la sola forza "dei braci" gridando tutti insieme "Oh Issa"(foto). Come il concerto immaginario di una Air Orchestra a Pordenone o a Milano. Come il cosiddetto frozen durante il quale tutte le persone rimangono immobilizzate come fossero congelate. O meglio ancora come il primo flash mob del 2003 a Roma. Centinaia di persone si sono riversate dentro alle Messaggerie Musicali Roma in Via Del Corso chiedendo informazioni su libri cd e autori completamente inventati.
Un evento tra happening e il nonsense, tra tecnologia e trasgressione, che finisce sempre con un applauso generale e una sensazione di leggerenza e di allegria. Un modo per alleggerire le pressioni che la società ci regala giorno dopo giorno, tenendo fede al famoso principio che non bisogna mai prendersi troppo sul serio.
01
Un grande scherzo di gruppo. Insensato, il gruppo, naturalmente.


per i prossimi appuntamenti consultare il sito ufficiale del flash mob Italia

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